Con l’avvento dell’era industriale di Fabi, il mercato italiano iniziava ad andare un po’ stretto. Ma i mercati esteri erano ancora troppo distanti per una realtà medio-piccola.

Come spesso insegnano le storie imprenditoriali di successo, l’occasione ha modi stravaganti di presentarsi: la bravura dell’imprenditore di successo sta nel riconoscerla e coglierla nel momento giusto. Anche quando questa si traveste da cantante lirica.

Fu proprio sotto le vesti di cantante lirica che si presentò ai Fabi l’opportunità di aprirsi al mercato russo.

Marina

Si chiamava Marina, era una donna russa di straordinario fascino, cultura e dalla splendida voce, introdotta negli ambienti che contano di Mosca. Era in tournée con un’orchestra che fece tappa a Fermo dove incontrò Elisio Fabi. Marina, grazie ai suoi contatti e alla sua intelligenza, fu il grimaldello che aprì alle creazioni Fabi le porte del mercato russo.

Non bastava, però, sapere come vendere: si doveva capire cosa vendere. Per questo Alessia, figlia di Enrico Fabi, e un modellista seguirono Marina in Russia, per esplorare i gusti del nuovo mercato.

Noone e Vardan

Il “capitolo russo” dei 50 anni di Fabi ha anche un altro paragrafo importante: quello che parla di Noone e Vardan, una coppia di armeni residenti a Mosca. Furono tra i primi rivenditori in Russia che, grazie alla crisi del 1998 e allo straordinario intuito dei Fabi, riuscirono a vendere una grande partita di calzature, ponendo le basi per l’apertura di un punto vendita del marchio a Mosca.

Per la costruzione della boutique si dovettero inviare i muratori e i mobili dall’Italia.

Con il consolidamento sul mercato italiano e con l’export sul mercato russo, il marchio Fabi iniziò ad assumere quel valore di eccellenza che oggi, a 50 anni dall’inizio di questa straordinaria avventura imprenditoriale nell’industria calzaturiera Made in Italy, si può dire senza esitazioni detiene a pieno titolo.

Si arriva così all’ultimo capitolo della storia dei 50 anni di successo della Maison: quello dedicato ai nostri giorni e alla seconda generazione di Fabi, quella che ha portato la firma nel futuro.

Nella Foto: Emanuele Fabi, Vardan Manukian, Alessia Fabi

Fabi Boutique a Mosca

Se avete appena indossato le vostre scarpe in pelle fatte a mano, avete indossato una storia che inizia da molto lontano. Descrivere le fasi di produzione di una calzatura prodotta secondo tecniche artigianali è, infatti, come raccontare una bella storia con una morale che ci insegna i valori della bellezza e della qualità.

Dietro ogni gesto irripetibile dei mille che si celano dietro una calzatura finita, vi sono storie personali di donne e uomini che hanno fatto della lavorazione e decorazione del cuoio la loro vita e la loro professione. Fin dalle fasi embrionali, le scarpe fatte a mano sono accessori unici ed esclusivi che, a ciò, aggiungono ricchezze inestimabili come il know how di generazioni di produttori e tutto il valore del made in Italy come marchio di raffinata produzione.

La storia di una scarpa italiana fatta a mano inizia dalla scelta dei materiali. La bontà dei pellami, dei cuoi, delle gomme e delle stoffe sono gli ingredienti grezzi di un grande prodotto.

Il taglio dei pellami è come la prima sbozzatura che segue un design ben preciso e che pone le basi per una bellezza futura. Come una mappa, i segni di orlatura segnano la strada dell’ago e del filo. La tomaia così delineata passa alla scarnitura e alla giunteria dove i tagli di cuoio si uniscono e iniziano ad assumere la forma della scarpa progettata. Solo la sensibilità di un artigiano può essere in grado di intervenire sulle imperfezioni con un lavoro di rifinitura sulla tomaia assemblata.

La tomaia rifinita passa al fissaggio con la forma e alla cucitura. L’increne e il fondo vengono preparati, tinti e cosparsi di mastice per aderire alla perfezione, mentre la pelle della futura calzatura viene cardata a mano.

Tacco e tomaia vengono lucidati per donare lucentezza ed eleganza a ogni scarpa.

Per la scarpa artigianale così prodotta, così come per l’artigiano, arriva il tempo del riposo. Durante la posa su forma, la calzatura assume la sua forma definitiva, i gambali degli stivali ricevono la loro stiratura e tutti i prodotti si preparano per il controllo di qualità.

Solo le migliori scarpe fatte a mano arriveranno alla fine del processo e saranno fregiate del marchio Fabi Shoes, garanzia di classe e qualità dell’eccellenza calzaturiera artigianale italiana.

Quando il caldo diventa torrido e la voglia di abiti freschi è un imperativo, la moda va a cercare spunto in territori lontani dal quotidiano. Si rispolverano le linee esotiche, i colori delle terre tropicali, s’indossano i tessuti che fanno rima con leggerezza.

La moda stile coloniale può essere sicuramente uno spunto per creare i migliori outfit per i giorni più caldi della primavera e dell’estate. Come in un safari fashion, il trofeo che porteremo a casa sarà l’apprezzamento di coloro che sapranno cogliere la nostra abilità in questo gioco di stile.

Direttamente dalla nuova collezione P/E di Fabi, vi proponiamo 5 outfit in stile coloniale-chic che abbinano capi e accessori di un’esclusiva moda Made in Italy. 5 suggestioni che ci riportano alle avventure coloniali in Paesi esotici raccontate da grandi scrittori come Kipling e Conrad. Come moderne Karen Blixen, ci avventureremo nelle savane e nelle praterie urbane avvolte nel nostro elegante fascino romantico. Come malinconiche Pearl Buck, portiamo nel nostro quotidiano un po’ di magia di realtà lontane.

Kenya – Chi di noi non ha mai letto (o visto) La mia africa? Se tra le praterie dei nostri safari quotidiani si aggirasse un solitario e misterioso Robert Redford, noi saremmo pronte ad accoglierlo con un look stile coloniale impeccabile: giacca in leggero camoscio, shorts e anfibi tela e pelle.

Zanzibar – L’isola delle spezie, il crocevia di culture. Questa terra magica non può che ispirarci un look speciale: camicia in cotone bianco, pantalone in lino beige e polacchino donna stringato.

India – Siete pronte a cadere tra le braccia di un forte e ammaliante Kabir Bedi nelle vesti del salgariano Sandokan? Se volete farlo con lo stile che ci contraddistingue, non mancate d’indossare una camicia in puro stile coloniale, un pantalone a sigaretta in cotone e delle décolleté beige.

Ceylon – Qui la nostra avventura profuma di tè verde. Immaginate di camminare sui sentieri che si inerpicano sui fianchi di una collina rigogliosa, coltivata a piante di tè: cosa indossereste? Noi consigliamo una camicia in cotone, con dettagli in lino e collo alla coreana. Se volete un total look coloniale, allora non mancate di abbinare la camicia a un comodo e fresco pantalone a sigaretta in lino e a un paio di slip-on.

Australia – Una terra tanto arida e polverosa, quanto immensa e affascinante. Qui, le origini della terra sono tramandate di generazione in generazione attraverso i canti degli aborigeni, come ci racconta Chatwin ne Le vie dei canti. Per immergerci nella natura dominante dell’Australia, accompagniamo il pantalone in lino modello capri con una camicia safari e un paio di espadrillas con la zeppa in corda.

Se volete ricomporre uno o tutti gli outfit proposti, non mancate di visitare le sezioni calzature, camicie e pantaloni della boutique online di Fabi. Volete aggiungere un tocco di stile in più? Allora aggiungete un foulard o una borsa a tema coloniale al vostro look.