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07/06

L’ATTORE BLAIR UNDERWOOD CON FABI A PITTI UOMO

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Visto ora, nel 2017, se sei nato a Washington (lo stato non la città, ma sorvoliamo…) e tuo padre si chiama Frank Underwood (nome noto ai fan delle serie Tv come protagonista di “House of Cards” ed interpretato da un memorabile Kevin Spacey) in un modo o nell’altro eri destinato a lasciare un segno nel grande universo della tv e del grande schermo. E Blair Underwood un segno l’ha lasciato eccome, sin dal primo ciak.

Passare negli anni Settanta dalle terre selvagge dell’Ovest più fresco ed affascinante dove Blair è nato (Tacoma), a quelle di uno degli stati più storici e segregazionisti della confederazione degli Stati Uniti d’America, la Virginia sulla East Coast, non deve essere stato facile per un ragazzo d’origine afroamericana e per la sua famiglia.

Ma fortunatamente per il giovanotto la sua infanzia diventò ben presto diversa da quella dei suoi coetanei: figlio di una decoratrice d’interni e di un colonnello dell’esercito degli Stati Uniti, il giovane Blair fu costretto a dividersi tra le basi militari dove paparino era di stanza e Stoccarda, in Germania, sempre a causa degli impegni con l’esercito.

Un continuo cambiamento che tenne lontano Blair Underwood dalle problematiche tipiche dei ragazzi di colore in una zona degli States dove il razzismo continuava a serpeggiare, seppur sotteraneo. E uno sguardo più ampio verso il mondo che accelerò un talento innato, bisognoso solo di essere spinto nella giusta direzione. Una spinta che arrivò subito dopo il liceo, con l’iscrizione alla “Carnegie Mellon School of Drama” di Pittsburgh, in Pennsylvania, già da tempo una delle migliori scuole in assoluto del Paese per chi volesse imparare a recitare al più alto livello possibile.

A nomi come George A. Romero, Zachary Quinto ed Ethan Hawke si aggiunse quindi quello di “Blair Underwood” all’inizio degli Eighties: nemmeno il tempo di terminare l’ultimo corso e nel 1985, a soli 21 anni, è già tempo di esordire sul grande schermo da protagonista con “Krush Groove”, un film a NYC con i Run-DMC e Blair nella parte del manager di una casa discografica.

Nonostante l’inesperienza Blair va alla grande, e le porte dello show-biz si aprono, seppur non spalancandosi. Inizia la gavetta classica di un attore ben lontano dagli stereotipi di figlio di papà, con apparizioni in soap operas, spettacoli teatrali, ruoli secondari in lungometraggi e numerose serie televisive.

La sua passionalità e il suo modo di recitare sempre intenso e sincero conquistano gradualmente il pubblico americano, fino alla vera esplosione con la serie “L.A. Law”, dove da attore non protagonista conquista la sua prima nomination della carriera, ai Golden Globe del 1991. Pochi mesi dopo invece è già tempo di alzare il primo premio ufficiale, quello di miglior attore per una serie televisiva (“Murder in Mississippi”) per un attore di colore: Blair Underwood decolla, sia nella vita professionale che in quella privata, dopo aver sposato nel 1994 l’amata Desiree DaCosta che gli regalerà tre figli, Paris, Brielle e Blake.

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I Nineties scorrono alla velocità della luce, Blair riesce a destreggiarsi con successo in ruoli agli antipodi, dimostrando sempre enorme flessibilità e fantastica caratterizzazione dei personaggi, da “Gattaca” (1997) e “Deep Impact” (1998) a serie come “City of Angels” e “Sex and the City”, passando per “In Treatment”, “Dirty Sexy Money” e l’ultima in ordine cronologico, “Quantico”. Non esiste parte che non sappia recitare, dal poliziotto in carrozzina (“Ironside” – 2013) al Gesù nero di “The Second Coming” (1992), un progetto di cui è stato anche regista. Ma il suo orgoglio e il suo senso di appartenenza alla comunità afroamericana lo spingeranno a portare le sue energie anche al di là dello schermo.

Coinvolto sin dai primi anni Novanta in associazioni a sostegno della distrofia muscolare e dei malati di AIDS, Blair Underwood ha raggiunto infatti uno dei successi più significativi della sua vita con la fondazione della AHF Blair Underwood Clinic, una struttura tra le più avanzate per le cure contro il virus HIV nella città di Washington.

La stessa città che per otto anni è stata casa di una delle persone più ammirate da Blair, l’ormai ex presidente Barack Obama che Underwood aveva esplicitamente sostenuto durante le campagne elettorali, ma che aveva conosciuto addirittura ai tempi di “L.A. Law” mentre faceva delle ricerche all’Università di Harvard, mentre Obama dirigeva il giornale legale locale: nell’Agosto del 2010 il JET Magazine mise proprio Blair in giacca e cravatta sulla sua copertina, titolando “Your Next President?”. Non stavano facendo sul serio, bensì promuovendo la serie Tv “The Event” dove Blair sarebbe stato il protagonista, ma per un attimo il ragazzo di Tacoma deve aver sognato ad occhi aperti.

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Michele Pettene

24/05

AL FESTIVAL DI CANNES IN FABI STYLE

Inutile negarlo, quando vengono alzati i sipari sui festival cinematografici ed inizia dunque la liturgia pagana delle sfilate sul red carpet, gli occhi di tutti – senza distinzione – si ritrovano istintivamente concentrati sui corpi femminili. Quel precario equilibrio tra tacchi vertiginosi ed abiti tanto affascinanti – o eccentrici – quanto “discretamente” difficili da indossare, quando si è sotto gli occhi del mondo e la tensione per evitare una figuraccia cresce, rappresenta la formula perfetta per accaparrarsi le attenzioni di curiosoni, fans, fotografi, riviste. Nel bene e nel male (che nessuno augura, ma che molti attendono morbosamente).

Gli uomini, per un attimo, sono dimenticati anche dal pubblico del gentìl sesso, che al solito gessato, abito scuro o papillon preferisce perdersi come la controparte maschile nei colori, nelle curve, nei disegni, nei gioielli, nei trucchi e nelle calzature delle dee della Settima Arte (e anche in quelle – soubrette o modelle – che di artistico hanno solo l’ancheggiamento).
Nel bel mezzo del 70mo Festival di Cannes che vedrà la sua conclusione Domenica, abbiamo quindi voluto ricordare dieci tra gli abiti più indimenticabili della sua storia, mescolando antico e moderno, elegante e bizzarro, dalle acconciature a vestiti confezionati appositamente e su misura dagli stilisti più rinomati, per uno degli appuntamenti più glamour dell’anno.
Enjoy the show…sempre in #FabiStyle!

#1 - Si parte dalla fine, ovvero dall’edizione di quest’anno, dove la bellisima Elle Fanning ha ricordato a tutti perchè l’anno scorso, sempre a Cannes, due attrici rivali l’avevano letteralmente divorata dall’invidia nel finale del controverso “The Neon Demon” di Nicolas Winding Refn, presentato alla Croisette nel 2016

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#2 - Una virata sul classico, quando le bellezze francesi erano ancora le reginette indiscusse di Cannes e l’intramontabile Brigitte Bardot la più ammirata tra le attrici europee. Qui siamo alla decima edizione del Festival, nel 1956, e sulle spiagge dove già all’epoca venivano allestite le più affascinanti proiezioni, con il fruscìo delle onde ad accompagnare la visione dei film

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#3 - Nel 2013 Carey Mulligan non sembrava particolarmente felice di sfilare al fianco di Justin Timberlake, ma i sorrisi sarebbero tornati su entrambi i volti qualche giorno dopo, quando la Giuria del Festival avrebbe consegnato il suo speciale “Gran Prix” al bel film dei fratelli Coen “A proposito di Davis” dove entrambi avevano recitato in modo divertente ed impeccabile

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#4 - La più nota tra le “casalinghe disperate” Eva Longoria in un abito cucito apposta per l’occasione dal luxury brand “Marchesa” nell’edizione 2012 del Festival, composizione che aveva suscitato lo stupore (positivo o negativo decidetelo voi) del pubblico festivaliero quando l’attrice statunitense di origini messicane era comparsa sul red carpet

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#5 - Una delle componenti della Giuria di questa 70ma edizione che assegnerà i premi al termine del Festival è la divina Jessica Chastain, qui immortalata in un vestito di “Saab Couture” durante Cannes 2014

JESSICA CHASTAIN Elie Saab Couture in 2014

#6 - Reduce dal successo del secondo film sugli “Hunger Games” la 23enne splendida attrice americana Jennifer Lawrence per il Festival di Cannes del 2013 si fece cucire su misura un abito da “Dior”: abbiamo visto risultati peggiori…

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#7 - Altra epoca, altri stili…la statuaria Sophia Loren all’ottava edizione del Festival nel 1955, quando con la regia del grande Dino Risi presentò in concorso l’elegante commedia “Il segno di Venere”

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#8 - Al Festival di Cannes 2015 l’attrice e modella kenyota Lupita Nyongo sbalordì la Croisette con un vestito firmato “Gucci” color smeraldo: “sobrietà” e “Cannes” non sono mai state due parole inseribili nella stessa frase…

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#9 - Con o senza capelli, una delle nostre preferite rimane e rimarrà sempre l’israeliana-americana Natalie Portman, qui nell’edizione di Cannes 2005 per la presentazione del film israeliano di Amos Gitai “Free Zone”

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#10 - La principessa afroamericana dei film di fantascienza (“Star Trek”, “Avatar”Zoe Saldana con un “Armani Privè” biancorosso e fiocchettato nell’edizione 2011 del Festival

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Se volete trovare la giusta ispirazione per completare un outfit cerimonia che lascerà tutti a bocca aperta, scoprite la nostra collezione #elegance su Fabiboutique.com

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Michele Pettene

23/05

IL MINIMALISMO INCONTRA IL GLAM

Per la nuova collezione SS17, Fabi ha voluto presentare modelli che possano farsi portavoce di un’eleganza estrema e che possano rendere qualsiasi donna unica e femminile in ogni occasione: stiamo ovviamente parlando dei sandali impreziositi dai glitters.

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Linee minimali si sviluppano su una morbida pelle lavorata al laser in  geometriche forme d’avanguardia, dove il tutto è impreziosito da una cascata di strass che rende i nostri modelli veramente unici, dalla sensualità ricercata e  l’eleganza sofisticata.

Anche gli outfits più rigororosi, ad esempio abiti monocromatici e dalle forme morbide, possono essere valorizzati dai nostri sandali su diverse altezze,  impreziositi da applicazioni con strass sui toni del blu cobalto e accessoriati da piccolo charm personalizzato logato: imperdibile per ogni donna che ama la raffinatezza, perfetti per un cocktail con le amiche di sempre, una cerimonia importante, anche un evento formale.

Scoprite la nostra collezione più elegante su Fabiboutique.com

CBA

17/05

L’intramontabile eleganza di una Fabi

Pellami pregiati, abrasivati, traforati e anche intrecciati, declinati su tante calzature per la nuova collezione uomo SS17 di casa Fabi, danno vita a modelli dal tratto classico, per un look formale e rigoroso ma anche per completare outfit giovanili e spensierati.

La collezione primavera estate 2017  propone un’ampia scelta di calzature formali, eleganti ma anche dal sapore non convenzionale per ogni evento che vi accompagnerà nelle calde giornate estive.

I pellami morbidi di vitello e dall’estrema flessibilità e freschezza vengono presentati lisci o traforati in varie varianti, per adattarsi meglio alla situazione o all’evento evento cui parteciperete: vale per il look business ma anche per un outfit casual chic.

Ritroviamo quindi loafer, stringate  e tanti altri modelli per ogni genere di gusto e personalità: date un’occhiata alla nostra boutique online e gustatevi questo mondo classico rinnovato e trasversale, apprezzatissimo da tutti gli amanti del Made in Italy.

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11/05

ELEGANZA ETNICA DAL SAPORE TROPICAL

Linee pulite ed eleganti si fondono in uno splendido binomio con la tenacia e la forza  di una fibra che arriva direttamente dalla calda e ridente Africa Tropicale, stiamo parlando della rafia, dall’aspetto lucido, leggero ma resistente, che si sviluppa su calzature elegantissime e fresche creando un risultato stupefacente.

Fabi presenta per la nuova collezione SS17 ballerine, mocassini, decolté e sandali dal tratto italiano che incontrano stampe cocco e materiali pregiati di riferimento etnico, questa unione di forme e materiali hanno sdoganato molto un’estetica che troppo  spesso associamo al mondo marittimo e alla spiaggia, il risultato che si ottiene è un mood fresco ed estivo ma dal sapore urbano.

Se volete conoscere e prendere appieno questa estetica raffinata e fresca, non esitate a visitare la nostra boutique online.

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