“Oh my god! It’s so hot today!”

Via Montenapoleone 17, ore 12.05 di Sabato 17 Giugno.
Le prime parole pronunciate dal nostro ospite speciale – l’attore di Hollywood Blair Underwood – nel cuore del fashion milanese sono dedicate al meteo, più che ad una delle vie più famose al mondo per la moda.
Un classico all’americana, ironicamente aumentato dal fatto che per il nostro Blair è la primissima volta nella sua vita a Milano.

Ma Underwood, arrivato direttamente dall’aeroporto dopo le visite a Firenze per #PittiUomo (dove “GQ” l’ha eletto tra i sette “vip” più cool) e nelle Marche nei quartieri generali #FabiShoes, è consapevole della nomea della città milanese come “capitale della moda” e ci tiene a far bella figura: panama a tesa larga, camicia bianca, pantaloni e gilet abbinati e scarpa Fabi della sua nuova linea “Q” d’ordinanza ai piedi, l’attore sembra essersi preparato a dovere per l’ultima tappa del suo viaggio-evento.

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Saliamo nello showroom #Fabi al civico 17 dove l’elegante responsabile Tullia Nembro e il press office manager Mirko Ravasio stanno attendendo gli ospiti ed ultimando l’esposizione delle scarpe, mentre l’ipertatuato ed esperto bartender Marco Dognini riscalda le dita pronto a shakerare alcuni tra i suoi migliori cocktail.
Un Blair Underwood cortese e alla mano, accompagnato dal suo fotografo spagnolo, saluta e ringrazia tutti, apparendo visibilmente impressionato dai colori e dalla leggerezza delle Fabi shoes presenti nello showroom. I primi commenti post-calura sono dedicati proprio alle preziose calzature: “Man, mi piacciono veramente tanto come le hanno fatte! Risaltano decisamente i miei gusti: linea dritta, sottile, aderente al piede. Semplice e facile, per questo alcune le ho volute senza lacci. E con sempre due accostamenti eleganti di colori non troppo forti…I like it!”

Nel frattempo il fotografo – Ricardo – sta sistemando il suo set fotografico nell’altra stanza, pronto ad immortalare in foto e video sia nello showroom che lungo Via Montenapoleone un Underwood molto eccitato dalla sua prima esperienza milanese: “Sono venuto con tutta la mia famiglia, mia moglie e i miei tre figli, e alloggiamo all’hotel Cavalieri, stupendo! Ho approfittato di questo viaggio d’affari – ma di affari che adoro – per portare in giro per l’Europa “all my family”, tra Firenze, le Marche, oggi Milano e da domani la Grecia…è un’esperienza bellissima, e ce la stiamo godendo tutta.”

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Non è difficile capire le ragioni del successo su grande schermo e in televisione con serie come “Quantico” e “Sex & The City” di Blair Underwood: il sorriso carismatico incorniciato nel pizzetto curato, la classe nel muovere un corpo fisicato di quasi un metro e novanta, il gesticolare tipicamente italiano per far sentire i propri interlocutori a loro agio, esaltano la sua capacità quasi camaleontica di adattarsi anche a questa nuova location.

E proprio della sua ultima esperienza professionale ci inizia a parlare mentre soppesa una delle scarpe realizzate per la sua linea: “Negli ultimi mesi, sto facendo la spola tra Los Angeles, dove io e la mia famiglia viviamo, e New York City – dove abbiamo i set di “Quantico”. Ormai a NYC ci vivo quasi dieci mesi l’anno, e devo dire la verità, la preferisco a L.A…ci sono una vibrazione, un’atmosfera, un potenziale unico al mondo, che non sono ancora riuscito a trovare invece nella città degli angeli, completamente differente.”

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Ma non sembra essere la sua carriera d’attore la priorità della giornata. Reduce dal viaggio nelle Marche, a Monte San Giusto, Mr.Underwood sembra più che altro essere rimasto completamente rapito dal processo di produzione delle scarpe, che per la prima volta ha avuto modo di vedere dal vivo nell’atto creativo, dall’inizio alla fine. Talmente colpito che ci confessa di aver capito solo negli ultimi giorni il vero valore di una scarpa nata da raffinate ed antiche tecniche artigianali: “Man, è stato veramente incredibile, non mi era mai capitato. Vedere come le fanno, tutti i passaggi, quanto tempo serve per un singolo paio di scarpe…ho parlato con una delle dipendenti incaricate di colorarle e lucidarle e mi ha detto che ogni scarpa richiede almeno due ore per farla diventare così come la vedo io ora che la sto tenendo in mano…amazing!”

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“Devo dire che non me l’aspettavo, o perlomeno era un mondo che non conoscevo: sono stato a Pitti Uomo e c’erano tantissimi brand internazionali, tutti riuniti, mille esposizioni, prodotti, colori…è un ambiente che mi affascina tantissimo, e cercare di creare un qualcosa di così gran valore come queste scarpe Fabi una sensazione nuova, che mi stimola tantissimo.”

Michele Pettene